
La mattina l'abitacolo non aveva vetri e telaio, ma goccioline di umidità. Tutto era umido, compresi i sedili, però i vestiti erano abbastanza asciugati. Fortuna che faceva un bel sole e ho passato un'oretta con le porte aperte per far asciugare l'auto, concedendomi di appendere agli specchietti le magliette più bagnate. Terminata la masterclass casalinga, con un autobus sono arrivato in centro e ho trascorso l'intero pomeriggio a scoprire la città, che si è lasciata apprezzare più di ieri: il sole fa tanto.
In centro la banda nazionale si stava esibendo in un concerto per i cittadini...freddo su freddo. Canzoni standard suonate in modo standard per un pubblico standard. Non una smorfia di sorriso da parte degli uni, non un apprezzamento da parte degli altri. Sono passato oltre, per non deprimermi.
Credete che stia esagerando? Può essere, è risaputo che le città si vivono a seconda dei sentimenti che si hanno in quel momento; io ero abbastanza demotivato (vi ricordate quanto scritto il giorno 31?) ma, rivedendo le fotografie, non credo di essermi sbagliato di molto nell'inquadrare Helsinki.
C'è stato un momento in cui mi sono detto “Davide – sì, a volte parlo solo in seconda persona - non è giusto che debba sacrificarti sul cibo, come fossi un pezzente, concediti qualche cibo decente di tanto in tanto; quanto mai potrà essere la differenza giornaliera? 10 €? E che saranno mai!”
Con il senno di poi mi sono reso conto che 10 € al giorno sono 300 € alla fine del mese, tanto per il mio budget, quindi dopo questa breve parentesi ho ristretto la cinghia. Lasciando domani la Scandinavia, ho deciso di concedermi per l'ultima volta di mangiare il salmone, quello buono, per promettermi di non mangiarlo per tutto il resto del viaggio. Qui, nel mercato locale, l'ho mangiato in un modo che mai avrei pensato potesse essere buono: in una zuppa! Con la panna! Era buono!
Ho conosciuto un giamaicano, un venditore ambulante di oggettistica, simpatico, ma soprattutto bello, a modo suo ma bello. Ci sono tanti modi per intendere la bellezza: arte, cultura, estetica; ognuno è bello a modo suo, ma è anche vero che per ognuno la bellezza ha un senso diverso. Io amo la bellezza, in generale, che può presentarsi in un palazzo o in un quadro, in una poesia o in un lago, in uomo o in una donna. Quel ragazzo era bello perché aveva stile, mi ci sono avvicinato chiedendogli di potergli fare una foto. Mi ha detto di si.

Sulla pagina Facebook AUventura – Davide Urso potete trovare le foto, chilometro per chilometro.


